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LA VOCE: UNA GIORNATA PER CONSERVARE I SUONI GENERATI DALL’ANIMA

La voce umana è il più bello strumento che esista, ma è anche il più difficile da suonare.

- Richard Strauss


Che cambi tono, ritmo, estensione o addirittura lingua la voce è ciò che distingue l’uomo dagli animali. Un sistema fonetico complesso nato dalla vibrazione delle corde vocali che producono suoni riconoscibili e comprensibili ai nostri simili. Un bene, quindi, la voce, da proteggere e conservare.


Per questo, oggi 16 aprile, è la giornata mondiale della voce utile a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minime alterazioni vocali che potrebbero peggiorare con il tempo. Sono molti i fattori che influenzano la qualità della voce a partire dall’inquinamento, ma citando anche l’alcol e il fumo. Fare degli screening è importante e salvaguardia lo strumento più bello che l’uomo possa mai suonare.

voce

Fin dall’alba dei tempi la capacità dell’uomo di emettere suoni lo ha aiutato nella sopravvivenza, che sia stato per spaventare il nemico o avvisare i propri simili della presenza di qualcuno. Con il tempo poi la lingua ha permesso alla voce di plasmarsi e trasmettere suoni interpretabili. Branche scientifiche e linguistiche oggi giorno studiano l’evoluzione della lingua e il ruolo della voce nell’atto di comunicare. Come fa l’uomo a pensare a un suono e a emetterlo? Perché questo suono è riconosciuto tale e compreso dagli altri? Semiotica, linguistica, fonetica sono solo alcuni degli studi dedicati alla lingua e, più in generale, alla parola.


Per tutti la voce è un dono inestimabile, c’è chi addirittura ne ha fatto un lavoro. Cantanti, attori, lettori, doppiatori, speaker radiofonici sono solo alcuni dei mestieri che mettono al primo posto la voce e la sua salvaguardia.


L’espressività di un attore è data dall’uso del timbro vocale così come l’unicità di un cantante. C’è chi ne ha fatto un segno riconoscibile come il graffiato grave di Mario Biondi o gli acuti di Michael Jackson. La voce è stata più volte protagonista di favole e narrazioni. Basti pensare a La Sirenetta di Andersen: una giovane sirena, per andare sulla terra dal suo amato, dona la voce alla strega del mare in cambio di un paio di gambe.


Restando nell’immaginario fantasy, tolte le già citate sirene, rese celebri prima di Andersen da Omero nell’Odissea, sono molte le creature benefiche o malefiche che usano la voce come potere.

Le ninfee della mitologia greca ammaliavano gli sventurati nel bosco per poi divorarli e, come loro, anche le loro cugine gorgoni, come Medusa, avevano il dono di persuadere gli sfortunati. Lontane parenti contemporanee delle sirene e delle ninfee sono le banshee originarie dell’Irlanda. Rappresentate come donne con i capelli lunghissimi e mantelli verdi accovacciate sul letto di flussi d’acqua, le banshee sono presagio di morte. Solitamente si mostrano solo a chi è in procinto di morire. il loro urlo è capace di uccidere.

Eleonora Poli


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