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L’epopea napoleonica ritorna a Bologna: un weekend da soldati e dame

Immaginate Bologna non solo come la dotta città delle torri e dei portici, ma come un palcoscenico in cui il passato prende vita, animato da uniformi sgargianti, il clangore delle armi e il fruscio elegante degli abiti da ballo. Questo è esattamente ciò che ha rappresentato la prima rievocazione napoleonica a Bologna organizzata da Les Grognards de l’Armée d’Italie, associazione affiliata alla Fitel (Federazione Italiana Tempo Libero), che ha scelto la nostra città per un’indimenticabile rievocazione storica. La presenza di Fitel non è casuale: questa federazione, tradizionalmente legata al tempo libero, è infatti profondamente impegnata nella promozione della cultura in tutte le sue forme, e la rievocazione storica ne è un esempio lampante, un modo dinamico per valorizzare il patrimonio e la memoria.


L’epopea napoleonica ritorna a Bologna: un weekend da soldati e dame
Les Grognards de l’Armée d’Italie

Per un intero weekend Bologna ha respirato l’aria napoleonica, l’aria di un’epoca che ha profondamente segnato la nostra storia, ricordandoci le due celebri visite di Napoleone Bonaparte in persona: la prima, cruciale, nel 1796, quando l’allora giovane generale impose l’Armistizio di Bologna allo Stato della Chiesa, scuotendo le fondamenta del vecchio ordine; e la seconda, trionfale, nel 1805, quando l’Imperatore tornò tra sfarzo e celebrazioni, consolidando il suo dominio sull’Italia.


Il fine settimana dedicato a questa rievocazione è stato un ponte tra passato e presente, un’occasione unica per toccare con mano un pezzo di storia. Il 14 giugno l’aria si è riempita di un’eccitazione palpabile. I rievocatori, con le loro uniformi fedelmente riprodotte, hanno sfilato con passo marziale lungo le storiche via Ugo Bassi e via Rizzoli, catturando ogni sguardo. La marcia è culminata in piazza Minghetti, dove si è svolta una cerimonia altamente suggestiva con la consegna simbolica delle chiavi della città. Un gesto carico di significato, che ha rievocato le conquiste napoleoniche e il loro impatto sulla città. Ma l’immersione non si è fermata qui.


Sotto l’ombra imponente delle Due Torri, i curiosi hanno potuto assistere a una simulazione di arruolamento di soldati, scoprendo le dinamiche di un’epoca in cui il destino di molti si decideva con un giuramento. E non dimentichiamo lo splendido Palazzo Caprara, oggi sede della Prefettura, che ha aperto le sue porte per ospitare allestimenti storici, offrendo una cornice di inestimabile valore per un tuffo nel passato. Ma la vera magia, quella che ha fatto vibrare l’anima ottocentesca di Bologna, è stata la presenza dell’Associazione di promozione sociale 8cento con le sue danze storiche eseguite con grazia e precisione in abiti sontuosi, che hanno trasformato ogni piazza e ogni angolo in un salotto aristocratico e dato la percezione del ritmo e dell’eleganza della vita sociale di allora.


L’epopea napoleonica ritorna a Bologna: un weekend da soldati e dame
Les Grognards de l’Armée d’Italie

Domenica 15 giugno l’atmosfera si è fatta più intima ma non meno affascinante, protagonista il magnifico Palazzo Pepoli, vero e proprio salotto culturale napoleonico. Esperti in costume hanno condiviso conoscenze preziose: un geografo napoleonico ha svelato i segreti della cartografia dell’epoca, mostrando come le mappe fossero vere opere d’arte e strumenti vitali per la strategia militare; un medico ha illustrato le innovazioni sorprendenti nel campo della medicina durante l’età napoleonica, dai bendaggi sul campo di battaglia alle prime operazioni chirurgiche dell’età moderna; per finire, un avvocato ha esplorato un tema inaspettato ma incredibilmente rivelatore: il divorzio all’epoca di Napoleone, tema che ha offerto uno spaccato affascinante sulle dinamiche sociali e giuridiche del periodo. 


L’evento è stato molto più di una semplice rievocazione: è stata una celebrazione della storia di Bologna e del suo legame indissolubile con l’epoca napoleonica. “Les Grognards de l’Armée d’Italie” e 8cento APS, sotto l’egida di una Fitel sempre più attiva nel panorama culturale, hanno dimostrato che la storia non è fatta solo di date e nomi ma di emozioni, suoni e movimenti che possono rivivere, lasciando un’impronta indelebile in chi li sperimenta. 


Laura Scandellari

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