top of page

OMOFOBIA, BIFOBIA E TRANSFOBIA: PAURA DEL DIVERSO

Eravamo come dei all’alba del mondo e la nostra felicità era così abbagliante che non potevamo vedere altro che noi

(La canzone di Achille, Madeline Miller)


La civiltà greca era padrona delle arti e della cultura. Uomini e donne si amavano senza restrizioni e vincoli, celebri sono i simposi e i riti di Dioniso dove inebriati dal vino avvenivano scambi di partener e effusioni con il proprio sesso. Avere una relazione con una persona dello stesso sesso poi innalzava lo spirito. Un uomo maturo e sposato poteva tranquillamente intrattenere una relazione sentimentale con un uomo più giovane. La pederastia, questo il nome della relazione, caratterizzava socialmente i due uomini trasformando ben presto queste relazioni nel modello culturale principale.

omosessualità
affresco greco raffigurante due uomini durante il simposio

Celebri sono le relazioni di Achille e Patroclo cantate nell’Iliade, di Alessandro Magno, Socrate e Aristotele e gli amori femminili raccontati nelle poesie di Saffo. L’omosessualità femminile, infatti, era un concetto meno sdoganato della relazione uomo-uomo e ha subito censure e modifiche da parte degli studiosi negli anni.


E forse il motivo per cui oggi 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, è dovuto proprio a questi studi censurati. Fino al medioevo infatti, le relazioni omosessuali venivano accettate e vi è persino traccia di comunità monastiche omosessuali. Durante il rinascimento però il bisogno di denaro portava sempre più ragazzi giovani a prostituirsi e con loro l’aumento di denunce e di esili per sodomia. Molti artisti vennero ricattati e accusati di sodomia tra cui lo stesso Da Vinci o Michelangelo. Nella nobiltà rinascimentale delle signorie non c’era ancora niente di male a venir sorpresi in compagnia di un giovane dello stesso sesso, da lì a poco la Chiesa avrebbe iniziato a appiccare roghi e a perseguitare.


Con l’arrivo dell’illuminismo infatti, le accuse di stregoneria, di eresia e della paura del “diverso” divennero sempre più frequenti. Il settecento inglese e la rivoluzione francese segnano anni bui per le tendenze omosessuali che iniziano a nascondersi sempre di più per evitare i processi o addirittura la morte. Famoso è il caso di Oscar Wilde che ha portato i processi per omosessualità sotto i riflettori del grande pubblico.


La società benpensante era riuscita a rendere illegale non solo un atto, ma anche uno "stile di vita"; la nascente cultura omosessuale era così riuscita a trovare il proprio martire (Oscar Wilde)

Con il novecento poi iniziarono gli anni delle grandi guerre e delle persecuzioni. Essere omosessuali non poteva essere tollerato dai regimi dittatoriali pena la deportazione in campi di sterminio o in manicomi. Purtroppo celebri alla storia sono gli esperimenti e le torture fatte per capire il motivo chimico dietro l’omosessualità. È in quegli anni infatti che entra nelle liste del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

omosessualità
il fiocco simbolo della lotta contro l'AIDS

Gli anni ’80 poi fanno crescere ancora di più la paura verso questo orientamento sessuale che inizia a diventare sempre più sintomo di vergogna e esclusione. L’AIDS stermina milioni di persone a causa del suo essere trasmissibile con rapporti sessuali o trasfusioni di sangue o scambi di liquidi corporei. Inizialmente la colpa di questa peste rosa viene data unicamente agli omosessuali spinti dalla Chiesa che la chiamava “la punizione divina”. La scienza è subito corsa ai ripari affermando che la malattia colpiva anche le persone etero. I danni però ormai erano irrecuperabili e l’omofobia è iniziata a dilagare.

Dopo anni di ostracismo sociale e discriminazione il 17 maggio 1990, l’omosessualità viene tolta dalla lista delle malattie mentali e dal 2004 viene celebrata ogni anno. Con l’obiettivo di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione contro l’omofobia e le sue varianti quali la bifobia e la transfobia.


La comunità LGBT+ oggi giorno è più forte che mai, sono sempre più i casi di persone che ammettono di essere omosessuali o transgender per vivere il più possibile in armonia con se stessi. Ogni anno questa giornata serve a farci pensare agli orrori commessi dalla società e che ancora, ogni tanto, occupano le pagine dei giornali. Il tempo servirà a far risplendere la comunità LGBT+ senza più vergogna e chissà, magari un giorno, vivremo di nuovo l’antica Grecia.

Eleonora Poli


28 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

FITeL Emilia Romagna Aps

Federazione Italiana Tempo Libero

Emilia Romagna

Associazione di Promozione Sociale
Via del Porto, 12

40122 Bologna (BO) Italia

C.F. 91089210370

Numero di iscrizione

al RUNTS 93309 del 04/01/2023
Tel +39 0514187479
Fax +39 0514187479
info@fitelemiliaromagna.it

fiteler@pec.fitelemiliaromagna.it

Periodico telematico
della FITeL Emilia Romagna Aps
Registrazione n. 8420 del 29.06.2016 
presso il Tribunale di Bologna

 

Direttore Editoriale

Laura Scandellari

Direttore Responsabile Editoriale
Carlo Gnetti


Redazione

Alessandro Farris, Angiolo Tavanti, Barbara Pierro, Carlo Gnetti, Giuseppe Gardenghi, Giuseppe Polichetti, Laura Scandellari, Luigi Ercolani, Matteo Lolli, Maurizio Gentilini.

redazione@fitelemiliaromagna.it

FITeL Nazionale

Federazione Italiana Tempo Libero 

Via Salaria, 80

00198 Roma (RM) Italia

Tel +39 0685353869

Fax +39 068546541

nazionale@fitel.it

www.fitel.it

© 2025 by FITeL Emilia Romagna Aps

© 2024 All rights reserved periodico telematico FITeL Emilia Romgna Aps

Sito internet realizzato da Studio 1974 srls

Privacy | Cookies

bottom of page