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UNA STORIA SENZA NOME: IL MILITE IGNOTO

Aggiornamento: 26 apr 2022

Sono trascorsi 100 anni dall'arrivo del treno alla stazione di Roma con a bordo la salma del milite ignoto. Sepolto al Vittoriano romano, l'uomo è simbolo dei 650mila soldati caduti nella Prima Guerra Mondiale.


Nel 1914 nel nord-centro Europa scoppia il primo conflitto mondiale. Combattuto su tre fronti principali, quello occidentale tra Francia e Germania, quello orientale tra Germania e Russia e quello italiano che tra Italia e Austria, gli scontri avvengono in alta montagna e sugli altopiani.

Un anno dopo l'Italia entra in guerra. Sono più di 1.556.000 uomini quelli italiani mandati al fronte, tra civili e volontari. Di questi meno della metà tornerà a casa.


Il 14-18 è purtroppo ricordato anche come la Guerra di Trincea. Sparse su tutti i confini, le trincee erano come dei grandi fossati utili per ripararsi dagli attacchi nemici. Nella maggior parte dei casi però le trincee si sono trasformate in trappole letali per centinaia di migliaia di uomini.

Visto l'alto numero di vittime e la difficoltà nel rintracciare i corpi dei soldati di cui venivano identificate solo le piastrine, nell'agosto 1921 il governo dichiarò il decreto sulla "Sepoltura del milite ignoto". Venne scelto un corpo impossibile da identificare allora e tutt'oggi in rappresentanza dei 650mila soldati morti o dispersi durante il conflitto.

La salma venne scelta tra undici cadaveri ritrovati in significativi luoghi di guerra. A assistere alla cerimonia, in rappresentanza di tutte le madri e mogli dei soldati vi fu Maria Bergamas, madre di un sottotenente disperso.


La pratica del milite ignoto è diffusa in tutto il mondo. Ogni stato ha una tomba dedicata ai caduti dispersi a causa del numero elevato di corpi senza un nome. La prima tomba fu creata a Parigi sotto l'Arco di Trionfo nel 1920.


Le celebrazioni di questa giornata vedranno il capo dello Stato, Sergio Mattarella, presenziare a Aquileia al Cimitero degli Eroi dove sono stati sepolti gli altri dieci militari ignoti e Maria Bergamas. Al pomeriggio all'Altare della Patria deporrà una corona di fiori in presenza dei rappresentanti di tutte le forze armate italiane.

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