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BEN IS BACK


di Lorenzo Meloni

" .. non fidarti di un tossico "

Una grossa sorpresa aspetta Holly Burns (Julia Roberts) la vigilia di Natale. Il suo primogenito Ben (Lucas Edges), diciannovenne tossicomane più volte recidivo, si presenta a casa dove lei vive col secondo marito (Courtney B. Vance) e gli altri figli. La sua ricomparsa è accolta con entusiasmo ma anche con sospetto. Perchè non ha aspettato il giorno dopo, con la rituale visita natalizia? È davvero "pulito" come sembra? È sicuro averlo di nuovo vicino? Holly non ignora i rischi, ma l'amore è più forte. Se gli starà addosso come un'ombra tutto andrà bene, pensa, e passeranno insieme un meraviglioso Natale..

Poniamo di non aver visto il brutto trailer di Ben is back, a cui dopo la visione non si può in effetti imputare che racconti tutto il film, ma che nei (troppi) minuti che dura riesce comunque ad anticipare un numero eccessivo di scene. Poniamo di non averlo visto, e di avere a disposizione per fantasticare soltanto il titolo. Nella sua semplicità sembra dire tanto. Un nome maschile, Ben, a sua volta brevissimo e semplice. Il film - pensiamo - conosce senz'altro a fondo il suo protagonista se lo esibisce in questo modo. E presto lo racconterà allo spettatore, non solo per ciò che è ma per ciò che fa, e più importante, per ciò che ha fatto. Ben infatti "is back", è tornato. Dove, e da dove? Letteralmente o metaforicamente? Entriamo in sala con la sicurezza di scoprirlo.

Ora, ecco a voi una buona idea di narrazione. Usare come mediatrice Holly, la madre che a sua volta crediamo sapere tutto di Ben, e non solo farci (noi e lei) scoprire che non è così, ma raccontare un "pedinamento" che anzichè la scoperta di lui rappresenta il progressivo fuori-fuoco di lei. Nei 100 minuti di questo viaggio a ritroso nel loro rapporto e alla "ricerca" di Ben, il film esplora colpa, fiducia, società interraziale, ritorno all'infanzia, e si trasforma di continuo, da lacrima-movie edificante a dramma sempre più nero, fino a evanescere letteralmente nelle profondità esistenziali dell'ultima parte e del finale.

Nè commentario sulla suburbia americana nè pamphlet burroughsiano di metafisica junkie, nè ritratto nè saga familiare ma tutto insieme, tutto però non per aggiunta ma per progressiva sottrazione, decantazione, scarnificazione. Holly ("agrifoglio") esce di casa con l'ambiguo (fino alla fine, pur nella sua evidente dolcezza) Ben, e perde come lui il contatto col mondo. La famiglia cerca di contattarla, lei è da qualche parte là fuori..chissà che starà facendo. Pensavamo di star vedendo Ben is back. Invece ci troviamo "Holly went away". E il mistero non fa che infittirsi.



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