Centinaia di migliaia di anni fa, un ominide decise di imprimere dei segni su una roccia. La pittura rupestre, utile per rappresentare le azioni di caccia, è l’antenata della scrittura. Bisognerà aspettare l’impero egizio per associare un sistema alfabetico riconoscibile all’atto di scrivere. La necessità di tramandare e rendere permanente il pensiero umano ha permesso, col tempo, la nascita del libro.
Dalla roccia, al papiro, al legno, alla carta, il libro si è evoluto fino a diventare digitale. Tradizionalmente un libro è un insieme di fogli di carta stampati o manoscritti. I generi sono svariati dal giallo, al crime, all’horror, alle ricette di cucina, alle storie d’amore, alle biografie. Chissà quanti scrittori sono esistiti e continueranno a esistere.
Per questo, oggi 23 aprile, si celebra la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, per tutelare tutti coloro che decidono di condividere la loro storia con il mondo. Ognuno di noi è provvisto di fantasia ma è un privilegio di pochi essere in grado di creare dei mondi talmente immersivi da sembrare reali.
A partire dagli antichi greci e latini, che scrissero le loro tragedie (prima soltanto orali) e ne permisero la duplicazione e poi, negli anni, anche la stampa; fino ai poeti e narratori rinascimentali che hanno scritto opere di un calibro inestimabile come può essere La Divina Commedia di Dante Alighieri o Il Decameron di Boccaccio.
Senza dimenticare le scritture sacre. Se non si fossero diffuse le religioni e la necessità di istruire e avvicinare i fedeli alla Chiesa, l’invenzione della stampa a caratteri mobili avrebbe tardato ad arrivare in Europa, causando ingenti danni. Grazie al tipografo tedesco Gutenberg e alla riforma protestante in atto, a inizio 400, la popolazione ha iniziato a stampare sempre più copie dei testi sacri e, successivamente, anche di quelli laici.
La stampa e la diffusione dei libri, nel corso dei secoli, è stata vittima di vari casi di censura. La più scandalosa è quella avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale da parte dei nazisti tedeschi. Fu deciso, infatti, nel 1933 di bruciare tutti quei libri pubblicati e legalmente diffusi che esprimevano idee contro il nazismo. Nei roghi di libri tedeschi finirono autori come Einstein, Brecht, Rosa Luxemburg, Marx e Zola. Tutto perché spaventati dal potere del libro e della conoscenza.
Leggere storie differenti dalla propria aiuta a immaginare e delineare un obiettivo. I bambini che a 6 anni iniziano a affacciarsi alle prime favole desiderano diventare un pirata sull’Isola che non c’è, una sirena o un principe. La giornata mondiale del libro serve anche a questo: a ricordarci i sogni di quando eravamo bambini e chi ha permesso tutto ciò. Autrici e autori capaci di creare mondi che superano i limiti della mente umana, adatti a tutte le età. Ciascun genere ha il suo capostipite.
Ricordiamo, ad esempio, il grande maestro dell’orrore Stephen King che con più di cinquanta romanzi di successo è riuscito a terrorizzare intere generazioni. Sua è infatti la descrizione del lungo corridoio di Shining, i dettagli di Pennywise in IT, e le urla disperate di Carrie. I romanzi fantasy devono il loro successo a Tolkien e al suo Il signore degli anelli primo esempio di un mondo narrativo fatto e finito, diverso da quello reale con usi e costumi propri. E i successivi eredi come JK Rowling, Cassandra Clare, Stephenie Meyer. Oppure ancora, per il genere poliziesco, Agatha Christie o Sir Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes.
Questa è la parte più bella di tutta la letteratura: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno. Tu appartieni
(Francis Scott Fitzgerald)
I libri ampliano il pensiero del singolo, creano comunità e l’unione fa la forza. per questo un semplice pezzo di carta è stato visto più volte come un’arma più potente della spada.
Eleonora Poli
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