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Opportunità e vantaggi fiscali per le Associazioni di promozione sociale (Aps) - il Social bonus

Aggiornamento: 10 apr

Il Codice del terzo settore ha sistematizzato e focalizzato le agevolazione fiscali per il no profit. Questa serie di articoli ci permette di approfondire e verificare quanto previsto per facilitare i progetti e le attività di interesse generale delle Aps, che rappresentano gran parte degli affiliati alla Fitel. 


Il Social bonus consiste in un credito d’imposta che possono richiedere i soggetti che effettuano erogazioni liberali a favore di enti del Terzo settore. Queste erogazioni, a loro volta, devono essere impiegate per il recupero di immobili con finalità di interesse generale.


La valorizzazione dei beni mobili e immobili, che sono di proprietà della pubblica amministrazione o comunque a essa appartenenti, rappresenta un importante strumento per gli enti del Terzo settore. Questo strumento consente di assegnare loro immobili pubblici per realizzare strutture che offrano servizi alla comunità. Pertanto, il recupero degli immobili deve essere senza fini di lucro e non volto all’attività commerciale.


Le agevolazioni sono state strutturate per facilitare la raccolta di fondi da parte sia dei privati che delle imprese con erogazioni liberali tracciate e rendicontate dall’Aps. Queste ultime sono donazioni in denaro effettuate da persone fisiche o imprese a favore del settore pubblico o del settore privato no profit. In cambio di queste erogazioni liberali sono previsti dei benefici fiscali, quali detrazioni fiscali e riduzioni del reddito. In questo caso viene utilizzato il credito di imposta.


Il credito d’imposta ottenuto può essere utilizzato tramite compensazione, ripartito in tre quote annuali di pari importo. Così facendo, è possibile ottenere una deduzione delle imposte da pagare nel corso dei tre anni successivi alla donazione. Questa operazione si realizza presentando il modello F24, per i titolari di reddito d’impresa, o la dichiarazione dei redditi, per le persone fisiche.


Importi del Social bonus

Il credito d’imposta si presenta sotto forma di percentuale dell’importo della donazione effettuata. Questa percentuale, però, varia a seconda del beneficiario e del totale della donazione effettuata.

Le percentuali del Social bonus sono le seguenti:

  • persone fisiche: credito d’imposta del 65% per donazioni non superiori al 15% del reddito imponibile;

  • Enti non commerciali: credito d’imposta del 50% per donazioni non superiori al 15% del reddito imponibile;

  • aziende: credito d’imposta del 50% non superiori al 0,50%  dei ricavi annui.


Per poter beneficiare del credito d’imposta è di fondamentale importanza rispettare i limiti di donazioni per ciascun beneficiario.


Le erogazioni liberali devono essere impiegate per interventi edilizi che garantiscano il recupero di beni immobili. Nello specifico, gli interventi ammessi nel Social bonus sono i seguenti:

  • manutenzione ordinaria;

  • manutenzione straordinaria;

  • restauro e risanamento conservativo;

  • spese di gestione dei beni e di efficienza funzionale.


Per prima cosa, le Aps che vogliono ricevere donazioni per aderire al Social bonus devono presentare un progetto di recupero al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dove sono raggruppati sia i riferimenti normativi sia la modulistica da utilizzare. Tali progetti possono essere presentati, utilizzando i moduli prelevabili dal sito del Ministero del lavoro, entro tre finestre temporali:

  • 15 gennaio;

  • 15 maggio;

  • 15 settembre.


Ogni tre mesi, inoltre, questi enti beneficiari delle donazioni devono inviare all’apposito Ministero un resoconto delle spese sostenute e degli importi delle erogazioni liberali ricevute in tale trimestre. Infine, al termine dei lavori, gli enti devono inviare un report finale e la copia del certificato di collaudo conclusivo.


Angiolo Tavanti

Comitato di presidenza Fitel Emilia Romagna



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