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Vicini di casa

di Luigi Ercolani


Cosa serve per dare una svolta ad una coppia abitudinaria, logorata dalla quotidianità e ormai incapace di comunicare in maniera assertiva? Facile: un paio di vicini che proponga ai protagonisti di partecipare ad una sessione di sesso di gruppo, magari contornata da un (pur moderato) uso di stupefacenti.

Paolo Costella, regista di Matrimonio al Sud (2015) e Per tutta la vita (2021), propone il remake del film spagnolo Sentimental (Cesc Gay, 2020), adattandolo chiaramente al contesto italiano. L'unità di tempo e di spazio che caratterizza il lungometraggio focalizza quest'ultimo sui personaggi in scena, che rappresentano non solo diversi tipi di persone, ma anche diversi aspetti dell'animo umano.

Azzeccato, in questo senso, è il cast. Selezionate in maniera puntuale, le due coppie in scena riescono a restituire quel mix di difficoltà relazionali e divertimento tipico della commedia che rende Vicini di casa un film che certamente non farà la storia del cinema, ma allo stesso tempo risulta piacevole e adatto a un pubblico trasversale: coppie giovani e meno giovani, single, piccoli o grandi gruppi di amici.

Su tutti spicca Vittoria Puccini. Ormai stabilmente tra le migliori attrici italiane sin da Elisa di Rivombrosa, del lontano 2003, l'interprete nativa di Firenze porta in scena una quarantenne, Federica, divisa tra l'insofferenza per un marito sin troppo pedante e caustico, e la volontà di non lasciarsi soverchiare dal consueto trantran. Eccessivamente preoccupata dell'opinione altrui, la protagonista femminile però, a sua volta, si lascia imbrigliare da tante piccole ansie che la rendono più simile al marito di quanto lei stessa non percepisca.

Claudio Bisio, invece, appare inizialmente in difficoltà nel ruolo di uomo, Giulio, minuzioso e interessato più a mettere dei paletti che a capire quanto la moglie risenta di determinate dinamiche malsane. Il suo personaggio, tuttavia, cresce alla distanza, e il suo sarcasmo tagliente e diretto risulta da una parte molto più consono alle capacità di Bisio, e dall'altra, in numerose occasioni, una chiave di volta nel dialogo con gli altri astanti.

È proprio verso la fine, inoltre, che viene fuori il vero animo di un personaggio che man mano che l'età avanzava ha lasciato che si stratificasse dentro di lui la consuetudine, senza scuotersi di dosso mai le scorie accumulatesi nel tempo. Per svegliarlo dal torpore e far sì che emergesse, per dirla alla Renato Zero, come dietro il portafogli un cuore ancoraci sia, era necessaria perciò una scossa, rappresentata appunto dai nuovi vicini.

Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni sono esattamente questo. Non tanto un doppio in meglio rispetto alla coppia di protagonisti, ma uno specchio che fa sì che Giulio e Federica possano vedere il loro riflesso e decidersi finalmente a mettere a posto quelle diverse imperfezioni reciproche che hanno creato malcontento in entrambi. Il finale aperto, sentimentale e sognante, fa presagire differenti risoluzioni delle loro problematiche di coppia, ma lascia alla sensibilità dello spettatore il compito di stabilire quale di esse possa essere più appropriata.

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