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Cultura e tempo libero nel terzo settore: una sfida per la cittadinanza attiva

Aggiornamento: 22 mar

Il Forum del Terzo Settore è un ente non profit che rappresenta il principale organismo di rappresentanza unitaria del Terzo settore italiano.


Si è costituito nel 1997 ed è parte sociale riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Raccoglie 100 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello che operano in diversi ambiti della società civile, come il volontariato, l’associazionismo, la cooperazione sociale, la solidarietà internazionale, la finanza etica e il commercio equo e solidale.

Il suo obiettivo è valorizzare le attività e le esperienze che le cittadine e i cittadini autonomamente organizzati attuano sul territorio per migliorare la qualità della vita, delle comunità, attraverso percorsi basati su equità, giustizia sociale, sussidiarietà e sviluppo sostenibile.  (dal sito del Forum terzo settore nazionale).


Le associazioni culturali e ricreative del terzo settore sono spesso considerate come un elemento marginale o secondario rispetto ad altri ambiti di intervento sociale, sanitario o ambientale. Tuttavia, queste realtà svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della qualità della vita, della coesione sociale e della partecipazione democratica delle persone e delle comunità. In questo articolo esploriamo le caratteristiche, le potenzialità e le criticità di questo settore, proponendo alcune soluzioni e buone pratiche per valorizzarlo e rafforzarlo.


La cultura come diritto e come strumento di crescita

La cultura non è solo un bene di consumo o di intrattenimento, ma è un diritto di cittadinanza e una parte integrante del welfare. La cultura contribuisce allo sviluppo personale e collettivo, stimola la creatività e l’innovazione, favorisce l’inclusione e la diversità, genera senso critico e consapevolezza. La cultura, inoltre, è un motore economico e occupazionale, capace di creare valore aggiunto e opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani.


Le associazioni culturali e ricreative del terzo settore sono espressione di una cultura partecipata e condivisa, basata su processi e non solo su prodotti. Queste realtà non si limitano a organizzare eventi o attività, ma coinvolgono attivamente i cittadini nella progettazione, nella realizzazione e nella valutazione delle proposte culturali. In questo modo, le associazioni diventano luoghi di apprendimento, di scambio, di relazione, di trasformazione sociale.


Le sfide e le opportunità del settore culturale e ricreativo

Il settore culturale e ricreativo del terzo settore si trova ad affrontare diverse sfide e opportunità, legate sia al contesto socio-economico che alle dinamiche interne. Tra le principali, possiamo citare:

  • La scarsità di risorse economiche e umane, che rende difficile la sostenibilità e la qualità delle attività;

  • La frammentazione e la competizione tra le diverse realtà, che ostacola la cooperazione e la visibilità del settore;

  • La difficoltà di dialogo e di collaborazione con le istituzioni pubbliche, che spesso non riconoscono il valore e il ruolo delle associazioni culturali e ricreative;

  • La necessità di adeguarsi alle nuove esigenze e ai nuovi linguaggi dei cittadini, soprattutto dei più giovani e dei più vulnerabili, che richiedono proposte culturali innovative e accessibili;

  • La possibilità di sfruttare le nuove tecnologie e le nuove reti, che offrono nuove opportunità di comunicazione, di diffusione e di coinvolgimento dei pubblici.


Le soluzioni e le buone pratiche per il settore culturale e ricreativo

Per affrontare queste sfide e cogliere queste opportunità, il settore culturale e ricreativo del terzo settore deve adottare alcune soluzioni e buone pratiche, tra cui:

  • Rafforzare le competenze e le capacità delle associazioni, attraverso percorsi formativi, di accompagnamento e di consulenza, che possano migliorare la gestione, la qualità e l’impatto delle attività;

  • Creare e consolidare le reti tra le associazioni, sia a livello locale che nazionale, che possano favorire lo scambio, la condivisione, la cooperazione e la rappresentanza del settore;

  • Promuovere la programmazione e l’amministrazione condivisa con le istituzioni pubbliche, attraverso strumenti di partecipazione, di concertazione e di co-progettazione, che possano valorizzare il ruolo e il contributo delle associazioni nella definizione e nella realizzazione delle politiche culturali;

  • Focalizzarsi sul territorio e sull’ascolto dei bisogni e delle risorse delle comunità, attraverso processi di mappatura, di analisi e di coinvolgimento, che possano rendere le proposte culturali più pertinenti, più efficaci e più inclusive;

  • Sperimentare nuove forme e nuovi contenuti culturali, che possano rispondere ai cambiamenti sociali e culturali, stimolare la curiosità e l’interesse dei cittadini, valorizzare la diversità e la creatività.


Conclusioni

La cultura e il tempo libero nel terzo settore sono una risorsa preziosa per la società e per la democrazia. Le associazioni culturali e ricreative sono attori protagonisti di una trasformazione sociale basata sull’equità, sulla giustizia, sulla sussidiarietà e sullo sviluppo sostenibile. Per svolgere al meglio la loro missione, queste realtà hanno bisogno di essere sostenute, riconosciute e valorizzate da tutti gli attori pubblici e privati coinvolti nel campo della cultura. Solo così potremo garantire a tutti i cittadini il diritto alla cultura e il piacere del tempo libero.


Angiolo Tavanti

Comitato di presidenza

FItel Emilia Romagna

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