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Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ - noi, loro e il Tempo

Aggiornamento: 8 apr

Nel 2019 Enrico Baraldi, fondatore insieme a Nicola Borghesi della compagnia bolognese Kepler-452, vince il bando Davanti al pubblico 2020, un premio di produzione per giovani registi indetto dal Teatro Metastasio di Prato. Nasce allora l’idea di raccontare il rapporto della nostra generazione con il mondo del lavoro basandosi sui personaggi de Le tre Sorelle di Cechov, spiega Susanna Acchiardi, attrice presente fin dall’inizio nella produzione dello spettacolo che da lì ha preso il via con il titolo Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ. Il lavoro si è poi interrotto a causa del covid ma successivamente, grazie alla volontà di Massimiliano Civica, direttore del Teatro Metastasio, e dello stesso Enrico Baraldi, le prove sono riprese, “senza restare però indifferenti a tutto quello che era successo”, precisa Acchiardi "non potevamo continuare a lavorare all’interno della nostra bolla. E così la realtà è entrata di prepotenza nella drammaturgia, facendoci calare ancora più in prima persona nello spettacolo”. 


Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ debutta ufficialmente nel 2022 con un cast rinnovato: due attrici italiane e tre attrici ucraine presenti in Italia grazie al progetto Stage4Ukraine, che accoglieva teatranti e performer dall’Ucraina appena invasa dalla Russia di Putin. Da allora sono passati due anni e Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ ha continuato a collezionare repliche e traguardi: solo lo scorso dicembre il Piccolo di Milano, in occasione del Premio Duse, le attrici protagoniste hanno ricevuto una menzione come migliori attrici emergenti. E ora lo spettacolo torna nella cara Bologna che le ha fatte incontrare ed è tuttora considerata la città attorno alla quale orbitare: dal 19 al 24 marzo la pièce sarà infatti in scena al Teatro delle Moline, all’interno della Stagione Ert. 


“Ci incontriamo dopo mesi di pausa e chissà come cambierà lo spettacolo in funzione di questo - spiega ancora Acchiardi -. Si è creato uno squarcio temporale tale da scaraventare prima noi attrici e poi, forse, gli spettatori in un’altra dimensione, costringendoci a rispondere a qualche domanda in più. Di certo non potevamo restare indifferenti a ciò che stava avvenendo fuori dalla nostra porta. E allora abbiamo lasciato che la realtà ci invadesse”. “Tuttavia - prosegue - il tema centrale del nostro lavoro non è il conflitto in atto non è l’accoglienza, non è neppure la letteratura russa. E’ il tempo. Non il tempo che si calcola in minuti e ore ma quello con la T maiuscola che inesorabile guarda susseguirsi gli eventi senza curarsi delle loro conseguenze. Abbiamo deciso di far salire il Tempo sul palco con noi, di farci guidare e sorprendere da lui. Durante le ultime repliche, ad esempio, l’ultimo monologo di una delle attrici ucraine, è stato recitato in italiano e non in inglese, che era un po’ la nostra lingua neutra. E non perché c’è stato un cambio nella drammaturgia ma perché l’attrice ha imparato l’italiano in questi ultimi bizzarri anni”.


Non tre sorelle / HE ТРИ СЕСТРИ - tratto da una delle più famose pièces di Anton Cechov, considerato uno dei maggiori autori teatrali del Novecento - parla dei sogni di tre giovani fanciulle, e parla anche di viaggi, di desideri, di futuro e di tempo. Vuole documentare cosa è successo e cosa sta succedendo o può succedere in qualsiasi parte del mondo. Ma soprattutto vuole dimostrare che le persone sono capaci di sbocciare di nuovo. Sicuramente Anfisa, Yuliia e Nataliia - le tre attrici ucraine - non avrebbero mai immaginato di trasferirsi in Italia e di parlare in teatro della loro comune vita. L’inaspettato ha creato questo spettacolo e ha fatto sì che l’asilo letterario trovasse voce, riuscisse a fiorire e ad adattarsi al tempo che scorre, trasformando in continuazione ogni cosa. 

 

Eleonora Poli


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